Ecco una breve guida su cosa sono le differenze retributive non corrisposte dal datore di lavoro e i mezzi a tutela del lavoratore.
Nel mondo del lavoro, un’ipotesi in cui spesso ci si ritrova vittima di contenzioso riguarda il pagamento (o anche il mancato pagamento) di quegli elementi di retribuzione non corrisposti dal datore di lavoro (come ad esempio le mensilità aggiuntive o il T.F.R. o anche le maggiorazioni per lavoro straordinario ecc.)
Siamo così di fronte alle “differenze retributive”, in altre parole sono quelle somme di denaro che spettano al lavoratore e che non gli sono state effettivamente liquidate, riferibili a periodi lavorativi pregressi computabili a partire dal mese precedente a quello di contestazione.
Siamo più chiari, per differenze retributive possiamo intendere:
– L’erogazione di una retribuzione base inferiore a quella prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di categoria;
– Il mancato riconoscimento del passaggio ad una qualifica o ad un livello superiore come previsto nei vari C.C.N.L.;
– Le differenze retributive causate da un errato inquadramento contrattuale del lavoratore;
– Le differenze retributive dovute alla mancata applicazione di scatti d’anzianità;
– La mancata erogazione di tutto o parte del T.F.R. al momento della cessazione del rapporto di lavoro;